Stagioni: tutte, anche se essendo quasi interamente esposto in estate fa molto caldo
Difficoltà: media. Il sentiero è largo e pulito ma in discreta pendenza
Lunghezza: andata 1.10 h- ritorno 50 min
Nei giorni appena trascorsi siamo stati in vacanza in Val Susa, soggiornando per l’esattezza a San Giorio, e da lì ci siamo spostati per qualche passeggiata nel verde “a misura di gambette”.
Il “Sentiero dei gufi basso” ha inizio alle porte di Venàus, un paesino poco oltre Susa, subito all’ingresso di via Roma arrivando dalla Statale del Moncenisio. Noi però parcheggiamo in fondo alla via, in un ampio parcheggio che si trova svoltando a sinistra subito dopo la chiesa. Abbiamo così anche modo di passeggiare per il paese, sotto gli sguardi curiosi dei tanti fantocci di paglia o legno che gli abitanti hanno realizzato per i propri cortili o giardini.



Perchè “sentiero dei gufi” è presto detto: lungo il percorso troveremo diversi pannelli esplicativi riguardo questi rapaci (che io personalmente trovo molto simpatici, probabilmente per l’espressione dei loro occhi tondi) nonchè sculture in legno molto belle che li raffigurano. Di vederne dal vivo non avevamo speranza alcuna, sia perchè era giorno pieno sia perchè noi non siamo esattamente una comitiva silenziosa, ma non importa.





Il sentiero, che ha come destinazione la Cappella Titabo, sale deciso per un’ora o poco più.
I primi venti minuti è uno sterrato con tratti in asfalto che passa tra i campi coltivati, in pendenza ma non troppo, e al sole.

Poi – arrivati ad una sbarra che impedisce il transito ai mezzi a motore – si inoltra nel bosco di castagni avvitandosi in decisa salita in ampi tornanti. Nonostante attraversi il bosco, il sentiero rimane comunque per lunghi tratti al sole, motivo per cui forse sarebbe meglio percorrerlo in primavera o in autunno.


In un paio di punti è anche attraversato da ruscelli: il secondo, dal quale la Cappella dista poi soli 15 minuti, forma anche una piccola pozza in cui è stato possibile rinfrescare i piedi prima di proseguire.

Lungo il percorso anche simpatiche “incisioni rupestri”


Arrivati alla Cappella, quota 850 mt circa: ci aspetta un prato con qualche tavolo da pic nic e un belvedere per guardare il panorama con.. sguardo da gufo…




La pace è assoluta, ci siamo solo noi. Un posto perfetto per riposarci e mangiare un panino prima di intraprendere la discesa.
Quando ci decidiamo a lasciare questo posto di pace, ci vogliono circa 50 minuti per arrivare all’inizio del sentiero, cui bisogna aggiungere il tragitto per raggiungere il parcheggio.
A questo punto ci dirigiamo alla volta di Susa, che dista non più di dieci minuti lungo la strada di casa, ma questa.. è un’altra storia!
PS: sono sincera, questa passeggiata non è piaciuta particolarmente a nessuno di noi perchè – giudizio unanime – la strada tutta tornanti è risultata un po’ noiosa rispetto ad un” vero” sentiero di montagna tracciato in mezzo ai boschi come quelli che abbiamo esplorato nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè ad esempio. E’ stato comunque divertente giocare con l’acqua, e ho trovato bella l’area all’arrivo.