Difficoltà: media (per il dislivello del secondo tratto)
Stagioni: tutte
Lunghezza: 45′ per il rifugio Amprimo + 1h e 15 m per il Rifugio Toesca (solo andata)
Durante la nostra vacanza in val Susa, con base a San Giorio in una deliziosa casetta nella silenziosa frazione Martinetti, abbiamo esplorato il Parco Orsiera Rocciavrè due volte, percorrendo altrettanti sentieri entrambi molto belli e rigeneranti seppur abbastanza diversi tra loro.
Quello che vi racconto oggi è il sentiero che, partendo dal Paradiso delle Rane in località Cortavetto, a quota 1260 mt, conduce al Rifugio Amprimo (1375 mt) e poi al Rifugio Toesca (1711 mt). Andiamo:
Da San Giorio ci dirigiamo alla Borgata Città distante circa 8 km lungo una strada molto bella, tutta tornanti all’interno già del bel bosco. Qui si trova un ampio parcheggio dove in inverno è necessario lasciare la macchina, mentre in questa stagione è possibile – e lo consiglio senz’altro – proseguire per un altro paio di km fino a Cortavetto e lasciare l’auto nel parcheggio del Paradiso delle Rane (tra parcheggio e bordo strada, c’è spazio per una ventina di macchine).
Da questo punto si diramano due sentieri: quello di destra porta al Paradiso delle Rane, al Rifugio Amprimo e al Rifugio Toesca, quello di sinistra al Rifugio Val Gravio lungo il Sentiero dei Franchi.
Oggi percorriamo il sentiero sulla destra.


Pochi minuti di cammino in piano conducono al laghetto Paradiso delle rane, nei pressi del quale si trova un bar – ristorante, un’area attrezzata con tavoli e panche, e delle bacheche didattiche sulla vita di rane e rospi. Il laghetto di per sé non ha caratteristiche “turistiche”, non si può passeggiare lungo le sue sponde e neppure avvicinarsi all’acqua.


Proseguiamo allora – senza soffermarci più di qualche minuto – sul sentiero segnalato, che salirà dolcemente tutto all’ombra del bosco, con il sottofondo del ruscello, senza presentare difficoltà fatta eccezione per qualche tratto un po’ pietroso



Siamo così presto in vista del Rifugio Amprimo, dove ci fermiamo a fare merenda

Da qui il sentiero prosegue, sempre ben segnalato,

sempre nel bosco ma con una pendenza un po’ più decisa, fino a raggiungere un pianoro dal quale il panorama è stupendo e sul quale sorge l’Alpe Balmetta, per la produzione e vendita di prodotti caseari


Da questo punto il percorso cambia ancora: i prati prendono il posto del bosco e per una ventina di minuti camminiamo al sole ma tra rododendri, fiorellini di tutti i colori, mucche al pascolo e la musica del ruscello sulla nostra destra.

L’ultimo tratto prima di scorgere il Rifugio è decisamente il più faticoso: la salita diventa ripida, stretta e sassosa pur se di nuovo in ombra, ma all’ultimo “basta, io mi fermo qui” eccolo, circondato da prati e cascate

Troviamo un posto sul morbido prato e stendiamo una coperta per il nostro pic nic. Fa fresco qui, si sente che l’aria è diversa, è un altro posto di pace in cui l’unico suono è quello dell’acqua del ruscello.
Si torna poi a valle per lo stesso sentiero dell’andata.