difficoltà: facile
lunghezza: 1 h la salita, 50 min. la discesa
stagioni: tutte
Per la mia “prima volta” su un sentiero delle valli biellesi scelgo un sentiero che, mi informo bene prima, non sia troppo impegnativo ma prometta panorami, bosco e pace, e in un pomeriggio di fine estate parto alla volta di Oropa.
La comoda base di partenza di questo sentiero è esattamente piazzale Busancano, a monte del Santuario, dove c’è ampio spazio di parcheggio gratuito. Io però, non essendo mai stata qui prima, ho preferito lasciare la macchina nel parcheggio del Santuario per attraversarne i cortili e ammirarne seppur fugacemente la bellezza.


Dal piazzale Busancano, rivolti verso sinistra, si vede un’area attrezzata per camper: la si raggiunge, e si intraprende una strada sterrata in leggera salita.
In pochi minuti si raggiungerà la Cappella del Paradiso e la segnaletica per Pian di Gè – laghetto delle Bose, sentiero D11.
La prima parte del sentiero, la prima mezz’ora più o meno, è in leggera ma costante salita in mezzo al bosco, su un tracciato ampio e pulito.
Usciti dal bosco il paesaggio cambia completamente, si apre scenografico su Oropa e Biella, e si inoltra pianeggiante in mezzo ai pascoli e alle greggi

E’ piacevole che sia pomeriggio e che faccia fresco, perchè la passeggiata – ora completamente allo scoperto – la immagino impegnativa sotto il pieno sole estivo.
Lungo il tragitto sono proposte alcune deviazioni: io ho preferito seguire sempre il sentiero principale, che rimane D11 fino a destinazione.
Ultimi minuti di cammino: lo scenario è ancora differente!
La strada diventa sentiero, non più bosco, non più prati ma una rigogliosa macchia di cespugli e arbusti a tratti “mediterranei”.
E all’improvviso ecco:

un cumulo piramidale di sassi, inconfondibile! Lo aggiriamo a sinistra e il laghetto delle Bose è di fronte a noi:

E’ proprio piccolo, incastonato in un verde anfiteatro, e sovraffollato di girini, minuscole ranocchie, libellule colorate. Stando attenti a non calpestare le … tracce del passaggio delle mandrie, ci si può sedere su qualche masso piatto e riposare un po’ prima di affrontare la discesa.
Ecco, la discesa… A me piacciono gli anelli, chi mi accompagna per sentieri lo sa. Così mi faccio tentare dal sentiero indicato come D13, o pista Busancano, dalla segnaletica che si incontra dopo pochi metri ripercorrendo a ritroso la strada dell’ andata.
Non fate come me! Si tratta di una larga discesa completamente sassosa, che mette alla prova ginocchia e caviglie e molto poco panoramica, tra l’altro. Termina in piazzale Busancano dalla parte opposta all’attacco della salita.
Il mio consiglio è quindi senz’altro quello di ripercorrere, invece, semplicemente la strada fatta all’andata.
In entrambi i casi, in 50 minuti si è nuovamente al Santuario per un ultimo sguardo nella luce azzurra del crepuscolo.