Difficoltà: facile
Lunghezza: 1h e 1/2
Stagioni: tutte
Prima domenica di autunno, la mia stagione preferita: le previsioni promettono una giornata di cielo senza nuvole e temperatura mite, restare a casa sarebbe reato.
Messa ai voti la destinazione di oggi, preparo zaini e panini destinazione Fondo di Traversella, in Valchiusella – provincia di Torino. Qualcosa più di una gita fuori porta per chi come noi parte da Alessandria… sono quasi quattro ore di macchina tra andata e ritorno, ma desideravo venire in questo posto, anzi tornarci, da sette anni.
Parcheggiare a Fondo è mediamente facile: c’è un parcheggio di fronte al cimitero per circa 10 auto, altrettanti posti lungo la strada entro gli spazi bianchi, altrimenti tornando indietro qualche altra macchina si può lasciare prudentemente a bordo strada. Meglio arrivare al mattino, comunque: anche in una domenica non più estiva come oggi all’ora di pranzo era molto affollato.

Con il parcheggio alle nostre spalle, raggiungiamo rapidamente il ponte romano che scavalca il torrente Chiusella conducendoci sulla sponda opposta – dove c’è un piccolo bar – ristorante, un mini parco giochi e la possibilità di scendere al fiume per mettere (only the brave) i piedi in acqua.


Riforniamo le nostre borracce alla fonte e studiamo la segnaletica per l’abbrivio del sentiero:

La nostra scelta è caduta su Tallorno, una passeggiata facile – a misura di gambette e oggi anche di zampette – da proseguire chiudendo un giro ad anello che ci ricondurrà al parcheggio passando dalla cascata che sette anni fa non mi riuscì di trovare.
Il sentiero per Tallorno è abbastanza agevole, in pendenza leggera leggera e dal fondo sassoso, a tratti a gradoni.



Si snoda interamente sulla sinistra orografica del torrente, che ci tiene compagnia con la musica delle sue acque moderatamente impetuose e che tenta, di continuo, i più piccoli, tra un “mamma posso saltare sui sassi” e un “fai come vuoi ma se cadi resti bagnato”

In 45 minuti circa di cammino, soste escluse, arriviamo alla borgata di Tallorno:

La attraversiamo, è piccola e graziosa, e ci ritroviamo ad un ponte. Di fronte a noi ancora una locanda, la chiesa, poche case. Attraversiamo, perchè per formare il nostro anello dobbiamo in qualche modo recuperare la destra del torrente adesso. Segnaletica non ce n’è.

Passato il ponte prendiamo quindi per i prati alla nostra sinistra, per imboccare subito una strada che adesso è ben più di un sentiero, è addirittura carrozzabile, larga e a tratti asfaltata, comunque al riparo del bosco.

Ad un’ora e venti di cammino complessivamente dalla partenza, quando parte della ciurma è già in procinto di ammutinarsi perchè ancora non c’è traccia dell’agognata cascata dove ho promesso che ci fermeremo a mangiare, la mia salvezza appare, fragorosa, sulla destra! Una breve salita, poi ci siamo

Nella pozza formata dal salto nelle giornate calde ci si rinfresca tra gli schizzi e un bagno a mezzo busto, oggi ci sediamo sui sassi a mangiare e ammirare lo spettacolo

Ripreso il cammino, in dieci minuti di discesa decisa su strada asfaltata siamo di nuovo alle spalle della chiesa e poi al parcheggio da dove era iniziata la nostra passeggiata. Un’ora e mezza complessiva di passeggiata alla portata davvero di tutti.