Passeggiate nel verde

Lago di Candia (TO)

  • Lunghezza: anello di 5,5 km
  • Difficoltà: facile
  • Stagione: primavera, autunno

In questo dolcissimo ottobre piemontese le giornate sono ancora luminose e tiepide, perfette per una passeggiata all’aria aperta. Stamattina la… sveglia presto suona allora per partire in direzione del Lago di Candia, nel Canavese, per una giornata in cui vorrei riuscire a farne il giro a piedi ma anche, al pomeriggio e ho prenotato per questo, quello in battello che – ne sono certa – i ragazzi ameranno.

Il lago di Candia e relativo limitrofo Parco infatti (ho studiato ;)) rappresentano una della zone umide più importanti del Piemonte e non solo, con circa 400 specie floreali, 200 specie di uccelli censite tra migratori e non, e una altrettanto interessante fauna ittica – in parte “locale”, in parte importata.

A voi il racconto:

La nostra passeggiata inizia dal grande parcheggio del Circolo Canottieri (1), il sentiero è pulito e completamente in piano (2), costeggia il lago ma non è, ahimè, particolarmente panoramico.

A volte sentiamo i richiami dei canottieri che si allenano ma ne intuiamo appena la presenza, folta com’è la vegetazione in questo tratto.

Ad un certo punto del cammino, lasciato lo sterrato ed entrati nel boschetto, un cartello ci segnala la presenza di un Punto Panoramico! Deviazione “obbligatoria”, neanche a dirlo, per rimediare alla delusione di non aver potuto godere della vista del lago come invece avevo creduto.

Bastano pochi passi e raggiungiamo una spiaggetta (3) tranquilla, riparata, che invita ad avvicinarsi alla riva e sfiorare l’acqua con le dita… Non l’avessi mai non dico fatto ma neanche pensato!! Mi basta poggiare un piede su quella che credevo essere sabbia, magari bagnata per l’umidità autunnale ma comunque sabbia, che affondo immediatamente fino al ginocchio.

Provo lentamente a tirare fuori la gamba ma è pesantissima, e più mi muovo più affondo. Adesso ne rido, ma vi posso assicurare che mi sono spaventata, in quei lunghissimi secondi non sapevo davvero come sarebbe andata a finire, nella migliore delle ipotesi credevo ci avrei rimesso la scarpa.

Mi spiegherà più tardi la guida che in realtà quella spiaggetta è… fondale del lago! Cioè torba, che dovrebbe essere sott’acqua, ma l’acqua a causa della siccità si è spaventosamente ritirata.

Comunque, con una gamba più corta e l’altra con una zeppa di alcuni cm sotto la scarpa, riprendiamo il cammino che è ancora su sentieri soleggiati fino a che non incrociamo la Strada Statale. Direi che almeno gli ultimi due km di cammino dovremo farli, purtroppo, su questa strada asfaltata ma, soprattutto, discretamente trafficata, che non ci offre alcuna protezione. Ci offre un risarcimento, però, e non da poco, con una vista spettacolare sul Lago, finalmente! sulla Serra Morenica di Ivrea che ne fa da sfondo e, ancora più in lontananza, sulle Alpi Occidentali (4). Bellissimo!

Un’ultima curva e, a forse cento metri dal parcheggio e dal Circolo Canottieri da cui siamo partiti, sulla destra una piccola area picnic con qualche tavolino, un prato, delle papere affamate. Mangiamo qui i panini che abbiamo nello zaino, e ci rilassiamo una mezz’oretta con vista sul lago (5).

Ci vogliono cinque minuti a ritornare al Circolo, dove si trova l’imbarcadero da cui partirà il battello per il nostro giro. Noi l’abbiamo solo intravista ma c’è anche una spiaggetta con possibilità di affittare canoe. Il lago non è, invece, balneabile.

La prima cosa che colpisce, guardandoci intorno in attesa di imbarcarci, è quanto sia sceso – purtroppo – il livello del lago in quest’anno in cui in Piemonte ha piovuto davvero davvero poco. E’ tristemente evidente osservando come le barriere protettive dell’attracco, che dovrebbero essere sotto il livello dell’acqua, siano invece completamente fuori: il battello oggi si trova a galleggiare molto più in basso, e per salire a bordo hanno infatti dovuto realizzare una passerella in discesa.

Saliamo a bordo! La nostra guida – di cui purtroppo non ricordo il nome – è una giovane biologa che fa parte del gruppo di ricercatori che lavorano nel – e per il – Parco naturale provinciale del Lago di Candia.

Mentre il battello scivola silenzioso sulle acque tranquille (è infatti elettrico né è consentita la circolazione di alcun altro mezzo a motore),

ci racconta dei cormorani, le cui penne non sono impermeabili – da qui il loro “stile” di volo a pelo d’acqua – dei massi erratici, che affiorano quest’anno per la prima volta in superficie sempre a causa della siccità, dei gamberetti della Louisiana (sì, quelli di Forrest Gump!) arrivati nelle acque italiane per errore e adattatisi fin troppo bene, e dei lucci – feroci ma pigri quando si tratta di riprodursi.

Bel giro, un’ora di totale serenità ad imparare molte cose nuove, mi è piaciuto veramente tanto.

A questo punto siamo pronti ad andare, un gelato al grazioso chiosco appena dietro la curva e si torna a casa stanchi ma soddisfatti.

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Informazioni su Margherita Nicosia

Sono curiosa e non amo star ferma, così tutte le volte che è possibile dico ai miei ragazzi .. "domani sveglia presto", preparo zaini e panini e andiamo alla ricerca di posti nuovi, vicini o lontani, da "far fatica" o per mostre e monumenti, dipende solo dalla stagione e dal desiderio del momento. La nostra base è ad Alessandria, quindi troverete soprattutto gite in Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia, tutte "testate" sulle gambe e sulla pazienza dei miei figli, a partire dal più piccolo di 5 anni: da oggi le condivido con il pensiero che possano essere di ispirazione quando anche a voi venisse voglia di... zaino e panini ;)
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