- stagioni: tutte
- difficoltà: nessuna
- lunghezza: un’ora circa andata e ritorno
Quando progetto una gita fuori porta con i ragazzi provo sempre a conciliare i desiderata di tutti: i miei sono di vedere posti nuovi e fare un po’ di movimento, i loro – non essendo il restare a casa un’opzione possibile – sarebbero di non fare troppa fatica, rimediare un gelato o un pranzo fuori, magari fare qualcosa di divertente.
A volte non mi riesce, e allora accontento io loro o loro accontentano me, ma in questa regione bellissima che è il Piemonte la possibilità di scelta è davvero ampia e spesso basta solo impegnarsi un po’ in fase di programmazione.
La gita di oggi è certamente tra quelle ben riuscite: una passeggiata nel verde alle palafitte di Azeglio e poi qualche ora di relax sulle rive del lago di Viverone: nello zaino basta mettere la palla per giocare in acqua, pane duro per le immancabili anatre, panini per noi. Andiamo:
Arrivare alle Palafitte di Azeglio è facile: basta impostare il navigatore su Azeglio Loc. Boscarina, seguire le indicazioni per la chiesa di sant’Antonio e poi lasciare l’auto nei pressi del cartello che indica la direzione per l'”approdo turistico palafitticolo”. Una breve discesa a piedi su strada sterrata e si arriva a destinazione:

Ci troviamo davanti alla ricostruzione di un villaggio di palafitte risalente all’età del bronzo (1650 -1350 a. C.), ritrovato sui bassi fondali del Lago di Viverone nel 1971 da un subacqueo dilettante.
Il villaggio non sorgeva in mezzo all’acqua ma, come tutti quelli dell’epoca, sulle sponde del lago e la posizione sopraelevata serviva a protezione dall’umidità e da eventuali piene.
Durante i lavori archeologici successivi al primo ritrovamento sono stati individuati circa 5000 pali, a delineare un abitato di 70 metri di diametro, circondato da due palizzate e organizzato in capanne rettangolari, in cui dovevano vivere forse un migliaio di persone e il loro bestiame. Il villaggio era poi collegato alla terra ferma da una passerella di 50 metri.
Si tratta di uno dei ritrovamenti più importanti a livello internazionale, diventato nel 2011 Patrimonio Unesco, e i reperti recuperati (armi, ornamenti personale, utensili, ceramiche) sono conservati presso il Museo di Antichità di Torino e il Museo del Territorio Biellese.



C’è una vista amplissima, da qui, e una gran sensazione di pace.
Tornati “sulla terraferma” vogliamo completare l’esplorazione con una passeggiata fino alla torretta del birdwatching, distante circa un km, facilmente raggiungibile su sterrata in parte scoperta in parte nel bosco seguendo le indicazioni.



Anche se dalla torretta non si vede granchè, in realtà, per la vegetazione lussureggiante, resta comunque una piacevole passeggiata e per i ragazzi uno dei posti più insoliti dove abbiano fatto merenda.
Torniamo alla macchina: io ho avuto la mia parte, un posto nuovo e un po’ di movimento, adesso tocca mettere in atto la seconda parte dell’accordo.
Ripercorriamo la strada dalla quale eravamo arrivati con la macchina stamattina e ci fermiamo nell’ampio parcheggio di via Al Lago. Noi stenderemo il telo sul prato e faremo un mini bagno in compagnia di mamma anatra e dei suoi pulcini nella piscina che è stata realizzata proprio lì davanti, ma spostandocisi un po’ ci sono altri posti per prendere il sole e accessi per entrare in acqua, nonche’ bar e ristoranti.


A metà pomeriggio, al momento di andare via, mi attraversa l’idea di fare una piccola deviazione alla Big Bench di Viverone ma sarebbe veramente chiedere troppo, siamo stanchi ed effettivamente è ora di tornare a casa. Ma verremo di sicuro un’altra volta, e la metteremo in programma.