- Stagioni: primavera, autunno, inverno. Essendo in massima parte allo scoperto eviterei le giornate calde (ma anche l’indomani di abbondanti piogge).
- Difficoltà: nessuna. Qualche saliscendi, ma a prova di gambette. No passeggini.
- Lunghezza: anello da 11, 5 km. Tre ore – tre ore e mezza per completarlo.
Questa domenica mattina di febbraio che sembra primavera proviamo una gita spesso rimandata soprattutto per la lunghezza del percorso, un po’ al di sopra della nostra attuale asticella.
Partiamo quindi in direzione di Montelupo Albese, piccolo borgo a pochi km da Alba, “seduto” su una collina di vigne e noccioleti.
Il borgo deve il suo nome al fatto che – secondo tradizione – la zona sarebbe stata un tempo popolata dai lupi. E ai lupi rende omaggio con i tanti murales che decorano le facciate delle case e che si possono anche apprezzare seguendo un breve percorso dedicato.



Da Alessandria in poco più di un’ora, cantieri autostradali e attraversamento della città di Alba compresi, arriviamo e posteggiamo a piazza Castello, il punto più alto di Montelupo. Qui c’è un piccolo parcheggio, l’inizio del sentiero, un mini parco giochi e un belvedere (dedicato a Michele Ferrero e … al lupo) per godere della vista sulle langhe e i suoi geometrici vigneti (oggi c’è foschia, purtroppo).


Con la piazza alle spalle, individuato il primo dei tantissimi cartelli che segnano il cammino, ci avviamo in discesa su via Umberto passando davanti al Comune, fino in fondo.


Qui c’è una piccola rotonda a tre uscite, la direzione da prendere non è di immediata comprensione e manca una palina segnaletica di cui, per il resto, il sentiero è completamente disseminato.
La rotonda va attraversata per proseguire dritti sulla seconda uscita, una curva in discesa che subito svolta su strada campestre (svolta ben segnalata, come sarà da adesso in avanti).


Da questo momento attraverseremo vigneti e boschi di nocciole





In prossimità di Borgata Torretta il sentiero incrocia la strada asfaltata

per poi immergersi nuovamente tra i campi


Arrivati a questo bivio, avrete due possibilità: la freccia gialla vi ricondurrà in paese attraverso una scorciatoia, quella rossa indica invece la strada da seguire per proseguire sul percorso integrale. Noi, naturalmente, abbiamo seguito il lupo rosso

e siamo arrivati nuovamente ad una strada asfaltata. Poche centinaia di metri, e pieghiamo sulla destra come da indicazioni:

E’ ora di pranzo, e questo spiazzo sembra fatto apposta per sedersi qualche minuto. Scopriremo poi che poco più avanti c’è una panchina panoramica: direi che l’uno o l’altro sono posti adatti ad una sosta nonchè i soli che troverete lungo il cammino


Tra leggeri saliscendi il percorso prosegue, parte su sterrato e parte su asfalto,


fino alla chiusura dell’anello con il ritorno a piazza Castello.