- difficoltà: facile (no passeggini)
- lunghezza: 10 km
- stagioni: primavera, autunno, inverno (per via dei tratti esposti al sole)
In occasione della giornata FAI d’autunno 2021 eravamo stati a Masio per visitare il Museo della torre e del fiume, allestito nel 2013 in sede di ristrutturazione della Torre (risalente al 1230) che lo ospita al suo interno. Il Museo mi era piaciuto, si sviluppa in altezza ed è dedicato alla storia della torre di Masio e più in generale delle torri del territorio (tecniche costruttive, di difesa ed assedio), prosegue verso la cima illustrando il paesaggio attorno alla torre, in particolar modo il fiume e le tecniche di pesca e trasporto merci, e in cima si esce all’esterno per ammirare il panorama sul Tanaro e sul Monferrato.
Ai piedi della collinetta su cui sorge la Torre avevo visto una cartellonistica che indicava l’inizio di questo sentiero e mi ero ripromessa di tornare con più tempo a disposizione per percorrerlo.

Ed eccoci allora, in una mattina di febbraio 2022 fredda ma dal cielo di un azzurro “assoluto”, lasciata l’auto proprio all’inizio del paese nel parcheggio della farmacia, di nuovo ai piedi della Torre per iniziare la nostra passeggiata.
La primissima parte del percorso è sull’asfalto del paese di Masio, ma presto si scende verso il fiume – le paline sono chiare – dove il sentiero diventa sterrato. Sulle rive del Tanaro, la prima sorpresa! Una simpatica installazione raffigurante un pesce, realizzata dall’artista Giorgia Sanlorenzo nell’ambito del progetto TerrEmerse

Proseguiamo lungo il Tanaro ancora per poco, perchè presto pieghiamo a sinistra tra gli alberi e poi, all’altezza di un gruppo di case, a destra e iniziamo una salita nel bosco


Nel boschetto troverete una piccola area pic – nic dove poter fare una sosta sotto lo sguardo di altri simpatici pesci, la seconda installazione di questo percorso

In cima alla salita e fuori dal bosco il percorso prosegue tra i campi, intersecando una strada asfaltata, ancora bosco e poi vigneti: un paesaggio sempre diverso ma sempre nella stessa pace e nello stesso silenzio.

Arrivati a Cascina Mogliotti una lapide ricorda il sacrificio del Partigiano Antonio Mogliotti, giustiziato dai Tedeschi nel 1944, quando Masio fece parte della Repubblica libera di Nizza Monferrato.

Poco più avanti, il Pilone di San Lorenzo risalente invece alla I guerra mondiale: fu costruito dalla famiglia proprietaria della cascina adiacente in ringraziamento per un voto, essendo tornato vivo il figlio dal campo di battaglia. Accanto al pilone il terzo Fossile, stavolta una Capasanta!


La stanchezza si fa sentire, fino ad oggi è il giro più lungo per noi, ma siamo in dirittura d’arrivo: l’ultimo fossile, la Conchiglia

e poi chiuderemo l’anello tornando a recuperare la macchina.